martedì 19 luglio 2011

Il fiocco di Conchi Rios


Mi aveva colpito, un paio di settimane fa, la notizia che Repubblica online sparava in homepage: Conchi Rios, la novillera andalusa, incornata a Rieumes.
Si era alle solite, in Italia gli organi di informazione si occupano della corrida solo quando c'è da riferire di qualche episodio tragico, o che evidenzi il carattere cruento di una corsa di tori.
Con tutto il rispetto del caso, Rieumes non è certo il centro di gravità del mondo taurino, e nemneno una cornata lo sappiamo non è un evento straordinario: e pure Repubblica riprendeva il fatto, pubblicava una galleria di immagini, commentava.
Ecco, quei commenti davano davvero fastidio: in particolare quel passaggio preciso in cui si sentenziava che il grave incidente alla novillera riproponeva "il problema delle corride ormai proibite in molte località".
Ma pensa. Come se gli abolizionisti brigassero tanto perché hanno a cuore i lombi dei toreri.
E con lo stesso argomento, visto il numero di morti in allenamento o in partita in questi anni (senza parlare dell'ecatombe di cinquantenni panciuti e inadeguati che lasciano le penne con regolarità sui campi da calcetto), morti che per inciso sono ben di più dei toreri uccisi, anche il calcio dovrebbe chiudere.

Il Corriere, la Gazzetta e un buon numero di altre testate fecero da eco a quella vicenda.
Sembrava che in Italia non si dovesse parlare d'altro della cornata ricevuta da Conchi Rios a Rieumes.

Ecco, con una discreta meticolosità lunedì al ritorno da Ceret ho fatto passare quegli stessi giornali, ma non ho trovato una sola riga di nuovo sulla novillera.
Perché la ragazza domenica 10 luglio si è presa la briga di tornare a toreare niente meno che a Las Ventas, e con i punti ancora nella carne ha messo la muleta davanti e ha aperto la gamba di uscita, ha guidato le cariche del suo toro con autorità, ha chiuso con una spada sincera e totale.
Due orecchie per Conchi Rios a Madrid, un pundonor torero da antologia, gli aficionados del tendido 7 che si accalcavano all'uscita per applaudirla di là dalla porta grande.

Neanche una riga, appunto, su Repubblica & Co.
Quindi ci pensiamo noi, riprendendo quelle scritte da Juan Pelegrin sul suo blog: "Que no, que no me estoy pasando, que esta chica no inventó el toreo, pero fue a Las Ventas a dejarse todo lo que tenía con el muslo abierto por un cornadón de hace quince días. Resultó, además, que lo que tenía le valió para estar mejor que la mayoría de los matadores y novilleros que han pasado este año por Madrid. Ligó las tandas, toreó (bien) por los dos pitones y mató (en el primero se tiró más recta que una vela, pero pinchó) . Por supuesto, como todo novillero, necesita mejorar. Eso ya lo sabe ella. Un conocido aficionado, para mí el único con personalidad distinguible que queda en la plaza, sonreía contento y feliz como un crío gritándole desde la barrera. Luego estaba el primero para verla salir de la plaza. Rosco no acostumbra a regalar nada."

Juan Pelegrin è il fotografo di Las Ventas ed è l'autore della foto qui sopra: il fiocco di Conchi Rios quella domenica, un paio d'ore prima del trionfo.
Chi sa quella ragazza quanto deve aver desiderato di annodarlo di nuovo, in quei giorni sul letto dell'ospedale.

(foto Juan Pelegrin)

1 commento:

Spyros ha detto...

Ho visto la corrida su Justin tv. La ragazza ha dimostrato un toreo di verita che non avevo visto da un po di tempo! Anche il pubblico online era entusiasta! Speriamo bene!!!