mercoledì 7 luglio 2010

I tori dell'encierro




Forse il più tragicamente famoso è Antioquio, di Guardiola Fantoni: il 13 luglio 1980 incornò a morte due corridori, Josè Antonio Sanchez e Vincente Risco.
Semillero, di Antonio Urqujio, aveva già fatto segnare il triste record di una doppia uccisione nel 1947.
Capuchino, un anno fa, infilò un corno nel collo di Daniel Jimeno Romero, che morì.
Due giorni dopo fu drammatica la corsa di Ermitano di Miura, che dopo aver colpito un paio di mozos si accanì contro Pello Torreblanca, che si salvò per miracolo da quell'apocalittica sequenza di cornate.
Rimanendo in anni recenti, Universal di Marques de Domecq nel 2007 incornò sei persone, tante quante Doloroso II di Cebada Gago nel 1988, nel corso di un encierro angosciante di 8 minuti e 33 feriti.
Castellano di Torrestrella nel 1995 caricò a morte l'americano Matthew Peter Tassio, e poi si prese il lusso di vedersi riconoscere il premio al miglior toro della feria per l'esibizione nella plaza al pomeriggio.
Negli anni altri tori lasciarono un ricordo tragico del loro passaggio sul percorso dell'encierro più famoso, Castillero, Silletero, Navarrico, Palmello o Reprochado.
Un record lo fece segnare la corsa di Miura nel 1986: i cinque tori, che si erano sbarazzati del sesto loro compagno nei corrales, infliggendogli una cornata ciascuno, pesavano tutti più di 600 chili. Nonostante la presenza imponente, l'encierro non fece segnalare incidenti rilevanti.
I sei di Guardiola Fantoni del 1991 saranno ricordati perché, poco galanti, portarono alle cronache la prima donna mai incornata a Pamplona, la norvegese Anne Karlin Ruan.
Portentoso
di Santiago Domecq fece vivere lunghi momenti di panico a tutti, quando nel 2002 impiegò addirittura 12 minuti a completare il percorso, lasciandosi dietro feriti, cadute, incidenti e un senso di terrore generalizzato.
Roedor di Maria Luisa Dominguez nel 1997, ormai giunto all'arena, improvvisamente si girò e prese a correre nel verso opposto, gettando nell'angoscia tutti i corridori presenti, ma fortunatamente senza conseguenze alcune.
Molto prima, nel 1939, Liebrero riuscì a distruggere e superare le barriere e si trovò libero oltre le recinzioni: si gettò sul pubblico, incornò gravemente una donna, e fu finito dalla polizia che lo uccise a colpi di fucile.

- fonte: Sanfermin.com -

(foto di Juantxo Erce, da Sanfermin.com)

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