martedì 9 febbraio 2010

No ai preservativi




Non inorridite, non è una repentina adesione ai folli diktat del Vaticano: sempre di tori si parla, e nello specifico di loro corna.
Le fundas sono l'idea che ebbero a Fuente Yimbro dieci anni fa, un'invenzione sotto forma di cappucci fallici con cui proteggere le corna dei tori.
Il ragionamento era semplice: perdiamo un sacco di tori all'anno perché magari battendosi o per altri incidenti che fanno parte della normale vita del campo si compromettono l'armatura, noi allora proteggiamo le corna et voilà, niente più perdite e un sacco di soldi in più.
Prima delle corride li scappelliamo, portiamo tori con le corna integre, non abbiamo resi e magari ci si spalancano anche le porte delle grandi ferias.
Va detto che sul piano imprenditoriale l'argomento non fa una grinza: e lo dimostra il numero di ganaderos che via via hanno adottato il rivoluzionario sistema.
El Pilar, o Victoriano del Rio ad esempio, tori incappucciati.
Certo qualche allevatore inorridisce al pensiero, e si rifiuta di mettere il condom alle corna dei suoi animali: Prieto de la Cal, o Palha ("è un afeitado psicologico") tra gli altri. Non ancora per tutti, per fortuna, una ganaderias di toros bravos è solo questione di soldi.

Il punto è che non si tratta qua di vasellame di porcellana o di telefonini ultrapiatti, il toro bravo non è un prodotto industriale come qualcuno forse crede (qualche aficionado compreso).
Il toro con le fundas è un toro inevitabilmente manipolato, ancora una volta e ancor di più prodotto dell'ingegno (?) umano e non più, sempre meno, paradigma e modello di una natura pura e indomita.
Il toro con le fundas è ancora un toro selvaggio?
No.
E risulta difficile pensare che il toro infundato sia ancora un avversario intatto non solo nel fisico ma anche nel morale, quando la percezione che ha avuto delle proprie corna è stata inevitabilmente falsata e pregiudicata.
I veterinari taurini di questo blog, poi, si spingono più in là e pongono dubbi tecnici di assoluta sostanza.
Ancora una volta l'idea di una fiesta autentica e perché no romantica è calpestata dalle ragioni del mercato, dall'idea sempre più prevalente che la corrida sia uno spettacolo redditizio e non una tragedia che ha giustificazione solo se autentica.
Le fundas sono una perversione che fa allibire.

E poi diciamoci la verità, i tori con le fundas sono ridicoli e fanno pena.
Animali maestosi, imponenti e autorevoli padroni del campo, incappucciati con quei preservativi come fossero patetici zimbelli di un circo di animali: che pietà.


Burladero.com ha dedicato una lunga inchiesta al decennale delle fundas, e la lettura delle dichiarazioni degli allevatori è illuminante:
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per due secoli i tori sono stati allevati senza i ridicoli cappuccetti alle corna, e gli inconvenienti relativi (ferite fra tori nei combattimenti, sfregamenti delle corna nel terreno o sulle pietre) sono sempre stati assunti dai "ganaderos" come perdite fisiologiche, a cui si poteva, in parte, rimediare solo con un sapiente maneggio del bestiame (separazione di soggetti attaccabrige, predisposizione di appositi "grattatoi" consistenti in tronchi e rami di alberi caduti, ecc.) .

Poi è arrivata la grandiosa scoperta, che apparentemente conserva le corna appuntite, ma:

1) le debilita ed a volte le fa marcire:

2)comporta una manipolazione del toro, con necessità di metterlo nel "cassone delle cure", o di praticargli un'anestesia;

3) fa perdere al toro la sensibilità nell'uso delle corna e quindi altera la sua capacità di combattimento;

4) nei combattimenti fra tori, sempre ricorrenti, gli animali non si feriscono e quindi i combattimenti durano di più, in compenso riportano gravi traumatismi interni, come i cavalli da rejoneo che se colpiti dalle corna mutilate non sanguinano, ma riportano lesioni ed ematomi.

5) umilia e ridicolizza un animale che dovrebbe essere fiero e selvaggio.

Vale la pena sopportare tutto questo perchè i ganaderos possano vendere più esemplari ,solo apparentemente integri ?

O dobbiamo sempre e solo chinare il capo, ed anzi ringarziare, per non essere accusati di essere dei disfattisti nemici della Fiesta ?

Saluti.

Marco.

Anonimo ha detto...

E se Clavel Blanco o Aguardentero pascolando nei rispettivi campos si fossero "rotti le corna" quanto avrebbero perso gli aficionados e la tauromachia in generale? Magari altri tori di uguale valore sono stati scartati perchè presentavano menomazioni da combattimento o sfregamento. Occorre anche mettersi nei panni dei ganaderos: ogni animale perso sono cinque anni di lavoro perduto.
Marco.

RONDA ha detto...

Perez de Vargas e Prieto de la Cal, le ganaderias proprio di Clavel Blanco e Aguardentero, non usano le fundas.
Cinque picche e corna integre nell'ultimo tercio per Clavel Blanco.

Anonimo ha detto...

Infatti, e nemmeno Palha, vincitore del concorso di Vic, a pari merito con Victorino, e nemmeno lui usa le fundas.

Un toro con le fundas sono cinque anni di lavoro mal fatto.

Saluti.

Marco