lunedì 31 agosto 2009

Ceniencientos, gli Alcurrucen in zona Cesarini

I carteles di Cenicientos 2009 non erano certo per fare salti di gioia, anche se si deve comprendere che tra i debiti lasciati dal precedente impresario truffatore (che ha lasciato nei guai molti altri Comuni della zona) e la crisi economica che ha imposto a tutte le amministrazioni pubbliche di tagliare le sovvenzioni ai festeggiamenti, non si potava fare più di tanto.
In poco tempo, e con pochi denari, il Comune di Cenicientos ha dovuto risolvere il problema per non lasciare, come hanno fatto altri, il paese senza tori nei giorni della festa grande, e si sa, la fretta è per i cattivi toreri…
E poi invece di una corrida di rejoneo – per fortuna non compresa nell’abbonamento - si poteva organizzare una buona novillada.
I risultati sono stati in linea con le previsioni: se nel 2008 di 4 corride sono state buone 3 (Alcurrucen, Corbacho Grande ed Escolar Gil), quest’anno solo Alcurrucen ha confermato il successo dell’anno scorso ed ha mantenuta alta la bandiera torista della Feria.
Forse con lo stesso budget ridotto si sarebbe potuto scegliere meglio, perché ganaderias con casta e non tanto care ce ne sono ancora, anzi, le più dure, se non hanno un nome famoso, possono essere molto convenienti, perché vendono poco.




Non pensavo di andarci, ma siccome mi veniva comodo per concludere una settimana di itinerario turistico nella Vecchia Castiglia, consapevole di ciò che mi aspettava, sono arrivato a Cenicientos a Ferragosto, in tempo per vedere le ultime due corride.
Il giorno prima si era vista un’opaca corrida di Cortijoliva, in cui però era uscito un gran quinto toro, secondo quelli che vi hanno assistito. Sui toreri, meglio stendere un velo pietoso.
Il 15 agosto, giorno della Festa della Virgen del Roble invece, era il turno di una indegna moruchada del Conde de la Corte, che solamente era a mala pena adeguata a Cenicientos per quanto riguarda la presentazione.
Nelle gradinate, nel corso della corrida, si è sentito gridare: ”La Vergine non si merita questo”. Nel tendido 7 ( di Cenicientos , ma come in quello di Madrid) sono persino apparsi striscioni dicendo “che schifo di ganaderia!".
Il terzo toro inoltre era chiaramente invalido, ma non è stato cambiato malgrado le proteste, credo per non dover pagare il rimpiazzante.
L’unica cosa degna di menzione è stata la faena de dominio di Vilches al quarto toro, un manso con querencia che aveva fatto dannare la quadriglia nei primi due tercios, ma che il torero è riuscito a sottomettere, rovinando purtroppo la sua degna prestazione con la spada.
Il sesto, che non era bravo ma bravucon, ha spettacolarmente disarcionato il picador dopo aver sollevato il cavallo, e solo il cambio de tercio ordinato dal Presidente lo ha salvato dalla vendetta del cavaliere. E questo è tutto.
Dello stesso encaste, preferisco di gran lunga i Coimbra che ho visto a Ceret, se non raddrizza la selezione quella del Conde è una ganaderia persa.

Il giorno dopo finalmente Cenicientos ha ritrovato la sua tradizione con una magnifica corrida di Alcurrucen. Già la mattina nel desencajonamiento (lo "sbarco" dei tori, ndr), vedendo gli esemplari che uscivano dal camion, agli aficionados è venuta l’acquolina in bocca.
Non so se è stato meritato il premio “Corucho” che la stessa mattina è stato consegnato all'allevatore per la miglior corrida del 2008, perché potevano a pari titolo averlo dato ad altre due, ma è certo che si è meritato il premio per il 2009.
Questa ganaderia, che in genere da scarsi risultati quando vende i suoi tori per le figuras, a Cenicientos dà senza dubbio il meglio di sè.

Quattordici varas (le picche, ndr) hanno preso i tori di quel pomeriggio, di cui cinque furono per il sesto, un manso reservon con poder che ha seminato il panico nell’arena. La corrida, oltre che una stupenda presentazione, aveva casta, nelle sue differenti accezioni, aveva forza, ed ha mantenuto l’interesse del pubblico per tutto il tempo.
Peccato che i toreri non siano stati all’altezza della situazione.
Anibal Ruiz nel suo primo toro è stato totalmente sopraffatto, al quarto ha tagliato un’orecchia a un toro così buono che si toreava da solo.
Ivan Garcia ha strappato un’orecchia al suo primo avversario con il suo toreo popolare, ma il quinto era troppo per lui, ed ha avuto difficoltà anche nella banderillas.
Con la muleta non ha fatto altro che pegar pases abusando del pico (artificio usato dai toreri per guidare il toro tenendolo lontano dal corpo).
Nemmeno David Mora ha potuto risolvere i problemi dei suoi due tori che avevano una certa difficoltà dovuta alla casta, cosa che un torero deve saper affrontare.
Ciò nonostante, gli Alcurrucen ci hanno lasciato una buona impressione, e la speranza che in futuro, risolti i problemi economici contingenti, Cenicientos torni ad essere la gran Feria torista che abbiamo conosciuto.

Gli abitanti di questo grazioso paesino non hanno perso l’amore per il toro, e quest’anno si è inaugurata la prima associazione taurina del paese, battezzata Los Coruchos. Hanno organizzato colloqui taurini a mezzogiorno, dopo l'apartado (quando i tori, dopo il sorteggio, vengono fatti entrare nei rispettivi gabbiotti, ndr), nel bar del Arrebato ed il Comune ha istituito i premi alla miglior ganaderia ed al miglior torero. Anche la suerte de varas ha avuto dei piccoli miglioramenti, ed i picadores sono stati finalmente collocati nel terreno più logico, al lato opposto della porta del toril, cioè da dove esce il toro.
Speriamo che le cose vadano meglio l’anno prossimo, perché a Cenicientos vogliamo tornare, e non solo per l’ottimo jamon pata negra di Vicente, titolare della rinomata macelleria Telex.

(testo e foto di Marco Coscia, inviato speciale del blog)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non ostante la contingente caduta di livello, Cenicientos continua sempre ad essere la "bestia nera" del mondo taurino "ufficiale", quello del mezzo-toro e dell'orecchia facile, e perciò è stata attaccata dai portavoce di questa tauromachia decadente e fraudolenta. Questa la risposta del responsabile taurino del Comune:

RESPUESTA DE CENICIENTOS A UN PANFLETISTA


Que manía, por parte de algunos cronistas taurinos, de meterse con Cenicientos, que, por supuesto, un año más, fue un éxito de público.

Estos periodistas no pueden abusar de su acceso a la opinión pública para hacer acusaciones contra una persona o una entidad sin fundamentarlas. Al contrario, están cometiendo “difamación” y “vilipendio” y deberían ser sometidos a la ley.

La manipulación de información veraz y la distorsión de los hechos, son estrategias aplicadas por la mayoría de la prensa taurina de este país para engañar al aficionado.

Los gacetilleros y los sacaplanas amigos del medio toro, constituyen, en efecto, la peor peste de esta feria, y en este caso que nos ocupa, esta peste, está representada por vd. que azuzado por un torero que no ha querido torear en esta plaza después de ver la corrida en el campo, arremete contra una afición consagrada y tan digna como la del mismísimo Madrid.

Nosotros no somos amigos del “toro grande y el billete chico” pero si enemigos del“toro chico y la merienda grande” a las que Vd. Esta acostumbrado. Triste y lamentable es el estado del periodismo taurino en este país. No podemos dejarlos seguir actuando sin consecuencia y hay que denunciar sus mentiras cada vez que las detectamos, para exponerlas a la luz pública y demostrar lo que son estos supuestos periodistas realmente: lacayos, y “agentes provocadores” al servicio de los poderosos intereses de los taurinos y su eterna lucha por convertir nuestra fiesta en otro circo más.

En concreto esta plaza equis lleva 50 años así, y ningún afeitador mediático, por mucho que le suene el teléfono, la va a derrotar. Ese “apoderado indefenso” seguramente habrá pedido el favor de torear en esta plaza, se le habrá dicho que si.

Habrá pedido el favor de ver la corrida en el campo, habrá ido a verla, y ante el atragantón de tamaña visión, se produciría la “espanta”, “…que si no es dinero…”, “que si habrá que tocarla un poquito…” la eterna historia de las plazas “equís”.

No pretendo en absoluto caer en la demagogia, ni dar lecciones de ningún tipo ni hacer proselitismo de nada, sino dejar claro a señores que no pisan en este tipo de plazas el absoluto respeto que se profesa a los toreros que se han ganado el respeto absoluto por torear en esta plaza.

Me gustaría que algún día por esas plazas de España, que vd. Evidentemente no conoce, se encontrara vd. conmigo (concejal“julai”), para poder charlar distendidamente y poder enseñarle la relación que vd. tiene con la familia de los cervidos.

En fin, “lo que sea menos torear”. Mientras tanto justificamos el medio toro a golpe de merienda, porque los hechos se la bufan.


Pablo Gil Martínez
Concejal de Asuntos Taurinos.
Cenicientos (Madrid)

Saluti

Marco