lunedì 15 dicembre 2008

Una foto di Esplà


E' di Juan Pelegrin, in arte Manon.
Ha una bella faccia Esplà, con quelle rughe sicure a convergere negli occhi neri.
Ha un bel sorriso, Esplà, un bel sorriso sincero.
Chiude l'anno prossimo, dopo trent'anni e passa a combattere tori duri e selvaggi tra Las Ventas e Ceret.

"Non credo al coraggio. All'inizio ti metti davanti a un toro per l'ideale. E' questo che ti rende temerario i primi anni. Dopo acquisisci una tecnica, una condizione fisica, una morale individuale.
Il coraggio è una finzione.
Non c'è che una sola cosa per la quale i toreri sono diversi e degni di ammirazione.
Ci sono diverse categorie di paura.
Una è dettata dall'istinto di conservazione, che appartiene ad ogni essere vivente.
Per questa abbiamo tutte i palliativi richiesti, la tecnica per esempio.
Altre paure sono generate dal toro.
Davvero, quando sei nella tua camera e ti ricordi del toro, i battiti del cuore accelerano.
Le altre sono le paure razionali, le creiamo noi stessi e nascono dentro di noi.
E' la paura del ridicolo, del fallimento, paure alle quali non esiste risposta.
Quando entri in un'arena come quella di Madrid, queste paure si impossessano di te come i nani di Gulliver.
E lì che i toreri sono diversi, per il fatto di non lasciarsi paralizzare dalle paure.
Appena entrato il toro, la paura svanisce e sei pervaso da un'agilità mentale sensazionale, riflessi, intuizione, tutto e tutto.
E' in questo che io garantisco che i toreri sono diversi da tutti i mortali."

- da Des Taureaux dans la Tete di François Zumbiehl (ed. Autrement) -

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Perso ,je crois à sa décision de faire sa despedida en France,l'an dernier Madrid s'est moqué de lui.

Anonimo ha detto...

Pillola ispirazionale.

Grazie Luigi!

Paolo

BumBumBardamu ha detto...

Credo non esista coraggio più grande di colui che ammette le proprie paure ma sempre si batte per superarle.