sabato 29 novembre 2008

Il sindaco allevatore

Nel cuore della Comunità di Castilla y Leon c'è un paesino chiamato Cubo de Don Sancho.
Sulle sue terre c'è un allevamento di toros bravos, nella ganaderia c'è una placita de tienta e il mayoral si prende cura dei tori dalla loro nascita all'epilogo della corrida.
Fin qua tutto normale, dunque.
E' la Spagna profonda, d'altronde.
Ma a rendere del tutto straordinaria la storia del Cubo è un fatto incredibile: i tori sono di proprietà degli abitanti, il mayoral è dipendente comunale e ad assistere alla tienta c'è tutto il consiglio comunale.
Cubo de Don Sancho è il primo Ayuntamento ganadero, Comune allevatore, di Spagna.

Di questa singolare e romantica vicenda hanno già parlato Terres Taurines (opus 13, luglio 2007) e Toros (n° 1832, luglio 2008), evidentemente attratti da una sceneggiatura tanto originale che un qualche regista hollywoodiano potrebbe facilmente trasformare in un blockbuster.

Facciamo un passo indietro.
A ovest di Salamanca, a pochi km da Ciudad Rodrigo, il Cubo è un modesto paese di circa 600 abitanti: la storia del villaggio è storia di facoltosi marchesi, fatiche contadine e caldo secco; alla fine degli anni 50 i gioielli di famiglia sono due scuole, due sale da ballo, due automobili e tre moto, centonovantacinque motorini e due mulini per la farina.
Politicamente, il Cubo è da sempre una roccaforte socialista in una regione saldamente conservatrice e a destra.

Sarà per i geni dell'inclinazione al collettivismo e alla proprietà pubblica, forse, che un bel giorno della primavera 1985 un centinaio di abitanti scrive un cartello e sotto vi si raccoglie: il paese vuole le terre.
Una Fondazione locale aveva messo in vendita, per finanziare le proprie opere, una tenuta che poggiava sul territorio comunale.
Non c'era un soldo in cassa, ricorda Nicasio Cid il segretario del sindaco di allora: ciononostante, e non senza un colpo di scena gustoso, il Comune riesce ad aggiudicarsi dopo un'asta sofferta la finca di Rollanejo.
877 magnifici ettari ai bordi del fuime Huebra, e 65 milioni di pesetas da pagare.

Il leniniano che fare? deve essere risuonato più volte nei bar, nelle case, nei luoghi pubblici del Cubo, dopo l'asta.
Un primo e democratico tentativo di destinare a pascolo ed allevamento delle bestie da carne degli allevatori locali gli spazi del Rollanejo, sotto la gestione delle due Società Agrarie pubbliche create per acquistare la tenuta, fallisce velocemente.
Sono gli anni dell'ingresso della Spagna nel Mercato Comune, i controlli sui bovini si fanno sempre più rigorosi, il prezzo della carne crolla: gli allevatori ritirano le bestie dalla finca.

Nel 1987 diventa sindaco Pedro Moro: i suoi racconti trasudano la sofferenza e la difficoltà di quel periodo. Cosa fare della finca, ora che è di proprietà del Comune ma che non si riesce a mettere a reddito?
Fu il consiglio comunale a prendere la storica decisione, in quell'anno: sui terreni della tenuta sarebbe stato portato del bestiame bravo!
E' proprio il sindaco a ricordare: "Abbiamo cominciato con molta apprensione...un Comune ganadero, non si era mai visto! Ma al Cubo siamo circondati da ganaderias: Dionisio, Antonio Perez, El Viti, Domingo Hernadez..."

Il capo è doppiato.
Cominciano i contatti, le ricerche, l'organizzazione prende forma.
Fino ad arrivare al 1992, anno in cui il Comune acquista da Hermanas Delgado Azqueta 62 vacche e uno stallone, e qualche anno dopo un'altra quarantina di capi della linea Raboso-Aldeanueva.
L'ayuntamento raggiunge e si iscrive all'associazione dei ganaderos (*): il ferro con la A e la R (Ayuntamiento - Rollanejo) può essere presentato in corrida.
Da quel giorno le cose iniziano a farsi serie: notti in bianco, lavoro volontario, sacrifici.
Agli inizi, quando l'investimento e il progetto sembravano più visionari che altro, le opposizioni erano tante, in consiglio comunale e tra i cittadini: ma presto la ganaderia va in utile, permette al Comune non solo di pagare l'acquisto della terra ma pure porta profitto...da quel momento la tenuta diventa a tutti gli effetti patrimonio collettivo e indiviso.
Rollanejo, dove pascolano tori per la corrida e maiali per il prosciutto, è di proprietà comune: è frequentata da pescatori amatoriali, famiglie con bambini per un pic-nic la domenica, ragazzi e ragazze che vengono a nuotare, aficionados e appassionati, curiosi che arrivano dai paesi vicini.
Tutto il Cubo se ne sente propietario, se ne fà carico, ci si affeziona.
A Rollanejo viene costruita un'Aula della Natura, capace di accogliere per la notte fino a 48 bambini: le scuole dei dintorni programmano qua escursioni e gite per portare i piccoli scolari a contatto con la natura e con gli animali, con la vita di una finca.
E' una possibilità che si dà ai bambini della città di venire a sperimentare dal vivo la vita della campagna, il lavoro al campo, le leggi naturali che regolano la convivenza degli animali, il rispetto degli equilibri ambientali.
L'Aula de la la Naturaleza ha creato un posto di lavoro, al quale si aggiunge quello del mayoral della ganaderia, che è un incarico municipale.
Il mayoral al Cubo è un posto pubblico.

Anni di duro lavoro, di selezione, di passione.
I tori marchiati AR piano piano si fanno una reputazione: le novilladas di Rollanejo sono spesso al cartel nella regione madrilena, per la bravura espressa dai tori e per l'emozione che questi riescono a portare, e sono pagate bene.
Il segretario del sindaco ormai decaduto Pedro Moro, Nicasio, è rimasto per occuparsi dei tori: le tientas sono rigorose e la selezione risparmia solo le vacche che davvero lo meritano.
Al Cubo si cerca un toro selvaggio, che si impieghi bene al cavallo: nella placita della finca sono i giovani toreri regionali a farsi vedere, e una volta pure El Cid è venuto a tientar.

Oggi, finito di pagare l'operazione finanziaria per l'acquisto, la ganaderia porta degli utili nelle casse del Comune: dopo i trasferimenti statali, è la seconda entrata per il Cubo.
Con i benefici dell'attività ganadera, il Comune ha costruito tra le altre cose un centro polifunzionale ed un ritrovo per anziani.

Torniamo all'inizio.
Il Cubo de Don Sancho è il primo comune ganadero di Spagna.
I tori sono di proprietà comunale, il mayoral è un impiegato pubblico, e i consiglieri comunali siedono sui gradini della placita per approvare le scelte di Nicasio.

Gli abitanti del comune, quando i tori con la AR sul fianco combattono nei paraggi, affittano un paio di pullman e vanno alla corrida.
E' un paese intero, che combatte.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quel travail!
Chapeau
bruno

Anonimo ha detto...

Una storia bellissima, un romanzo......alla faccia di TVE che non passa più corride e degli anti-taurini!!!

RONDA ha detto...

Ci sarebbero tutti gli elementi per tirarci fuori un bel documentario.

Anonimo ha detto...

avanti ken (loach), facci un film