sabato 1 marzo 2008

Elogio de El Cid


Toros è una rivista francese.
Sobria, seria, autorevole.
E' in bianco e nero, per dire, ed ha un marcatatissimo accento torista.
Cioè da queste parti si guarda al toro.
Toreri, al limite a quelli seri.
Sono abbonato, stamattina nella cassetta della posta c'era il nuovo numero, il 1821.

L'editoriale è di Manolillo, "Eloge d'El Cid".
Qualche estratto.
"Questa libertà stupisce (la decisione di non combattere sei tori da solo a Madrid, quest'anno, annunciata dalla stampa per riempire qualche pagina, nda), in un'epoca in un cui la pressione pesa tanto, sugli attori del monto taurino, che essi sono obbligati ad andare troppo veloce, ed a compiere degli atti contrari alle loro intenzioni vere. El Cid avrebbe potuto fare un annuncio e poi non mantenerlo, oppure desistere all'ultimo momento. Non è il suo modo di fare le cose. L'uomo è limpido. Ha una sincerità nella vita che traspare poi nell'arena."
"Nonostante questo, va detto, El Cid non è l'eroe nemmeno degli aficionados più esigenti. Si parla delle sue qualità, dei suoi trionfi, lo si celebra, ma quando c'è da scegliere e dare il nome dei migliori, non è il suo che si cita per primo. Era un pò la stessa cosa per Cesar Rincon..."
"El Cid non parla di soldi. almeno non in pubblico. (...) Ancora un'occasione persa per parlare di lui, smentendo l'idea corrente che parlare male o bene di qualcuno, non ha nessuna importanza quando si tratta di far parlare di sé."
"(...) E noi preferiamo il realismo terreno della sua tauromachia un pò datata ai mille tranelli della falsa modernità trionfante. Così è."

Alle cinque della sera tornerà tante volte su Toros, e qualche volta ancora sul Cid.

Una volta a Frèjus, nel luglio 2005, in un'arena di terza categoria in cui si va a sbrigare la pratica velocemente, si ritira il cachet e arrivederci, l'abbiamo visto prendersi una cornata all'inguine di una certa gravità.
Tutta la sua cuadrilla gli si è fatta attorno, invitandolo a correre in infermeria.
El Cid è rimasto nell'arena, ha dato ancora qualche passo e poi ha ucciso il toro, con un volapié sincero e senza trucchi. Di quelli in cui ti butti in mezzo alle corna, perdi di vista tutto e affondi la spada proprio lì, in mezzo.
L'orecchia tributata è stata portata dai suoi peones, ma gli applausi e l'ovazione del pubblico erano tutti per lui, già sotto i ferri del medico che gli stava cucendo la ferita, sette punti allo scroto.

Lo rivedremo ad Arles, venerdì 21 marzo per la prima corrida della feria, di fronte a dei Samuel Flores.
E se i tori tengono, ci sarà da divertirsi: senza clamore, certo, ma con la stessa sobria e assoluta sincerità che ha la sua tauromachia.

(foto Laurent Larrieu, Campos y Ruedos - El Cid a Bilbao, il giorno della solitaria con 6 Victorino Martin)


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